In qualsiasi sede mi sia stato chiesto, mi sono sempre mostrata molto restia all’idea di un Death Stranding 2. I motivi sono molteplici, in realtà.

Il primo è che non voglio vedere Kojima ingabbiato tra i sequel come fu nel caso della saga Metal Gear – che tante volte aveva provato a lasciare, senza successo, fino ad arrivare al banco saltato di The Phantom Pain.

Questo, certo, ammesso che un presunto Death Stranding 2 si vada a tradurre in un dover rimanere necessariamente nei binari già tracciati, nel dover tracciare un nuovo solco in idee che abbiamo già visto venire definite e che non possono sortire lo stesso effetto wow della prima volta. Ma è anche vero che dopo Metal Gear Solid è arrivata una cosa bella come Metal Gear Solid 2, non esattamente l’ultimo della classe.

Un altro motivo è che per me il finale va bene così. L’epilogo a cui arriva Death Stranding, che di suo non ammetterebbe sequel, a me va bene anche con i punti su certi personaggi che lascia a libera interpretazione.

Se, per dirne una, vi domandate che cosa ne sarà degli Homo Demens, non deve esserci necessariamente una risposta assoluta. Mi piace l’idea che Kojima non sia più per forza quello che deve spiegare anche la dissenteria di Akiba.

Ecco, fatte queste premesse, arrivata a questo punto voglio sapere cosa ci sarà, in questo possibile Death Stranding 2. Lo dico perché ormai sembra davvero palese che esista, tra Kojima che pubblica loghi che richiamano la Bridges e le CA, Reedus a cui sfuggono dettagli, il game director che incontra Del Toro, fa chiamate con Winding Refn, incontra i CHVRCHES. E Geoff Keighley che, alla vigilia dei suoi The Game Awards, non fa nulla per nascondere che proprio lì ne sapremo di più. Una cosa promessaci già lo scorso anno.

Arrivata a questo punto, sono curiosa e voglio saperne di più. Nel video parliamo di tutti i perché e i per come dell’argomento.