Abbiamo un disperato bisogno di una game culture. Che si affermi, a piccoli o grandi passi.

Ce ne si rende conto quando nemmeno gli accademici dei new media sanno cosa siano gli e-sport, quando continuano a interrogarti su «non sei un po’ cresciuta per perdere tempo con i videogiochi?».

Abbiamo bisogno che la dimensione culturale, l’espressione culturale, del videogioco venga riconosciuta in quanto mezzo di comunicazione. E ve ne parlo in un video in cui accenno anche al progetto Ludenz – la rivista che vuole parlare di videogioco come game culture, piuttosto che nei termini dell’abituale disamina che proponiamo sulle maggiori testate.